Il ristorante Mantis vanta un interior design di prima scelta, infatti l’intero locale è stato progettato da Cristina Cirera con un occhio di riguardo per gli interni: luci e ambiente favoriscono un’unica esperienza culinaria. Nel locale ci sono ben due postazioni per poter assaporare i piatti contemplandone anche la preparazione al bancone!
Il resto dei tavolini sono ben distribuiti, con attenzione alla luce per far risaltare i veri protagonisti in assoluto: i piatti.
Si parte con qualche entrantes (antipasto): per prima un’ostrica d’ispirazione messicana con pico de gallo (classico pomodoro tagliato a dadini tipico della farcitura dei tacos), con l’aggiunta di spuma di birra, segue un sashimi di calamaro con salsa ponzu al mandarino e piselli a cui do come voto personale un dieci a mani basse: sono rimasta piacevolmente colpita dalla freschezza e consistenza.
Come ultimo antipasto la lingua con cetriolo encurtidos, ovvero gli alimenti che vengono conservati in salamoia con aceto e sale, con riccio di mare e sichimhi, da non confondere con il sashimi di calamaro, questo è un condimento di origine giapponese composto da ben 7 ingredienti
(per approfondire: sichimhi)
Secondo round: i piatti caldi e dumplings
A seguire alcuni dumplings di gambero rosso e seppia, con olio di chilli, molto succosi come piacciono a me.
Mi affascina molto scoprire nuovi sapori e accostamenti, grazie all’originalità di una pietanza che, da tradizionale, viene rivisitata. Come se si espandesse il sapore principale o se si evidenziassero alcuni odori. Mantis fa tutto questo costruendo la propria identità su rivisitazione di piatti tipici con spezie e ingredienti provienienti dall’oriente. la melanzana arrostita ne è un esempio: un condimento tipico di Sichuan, piuttosto saporito e intenso che viene smorzato e accompagnato amabilmente dal riso compatto glutinoso.
Vino in abbinamento, anzi bollicine!
Lo confesso: questa volta l’ho divorato senza fotografarlo ma davvero meritava, pani puri è un boccone di mango e maracuya con crema al caramello e salsa chipotle, se mai capitaste da Mantis consiglio di provarlo, si scioglie in bocca!
Questa bella cena è stata piacevolmente abbinata ad una bollicina della zona del Pénedes: un cava bio della cantina Classic Penedes.
Un vitigno 100% macabeu che fa 7 mesi di barrique e 40 mesi di fermentazione in bottiglia.