Il ristorante Atempo si trova nel centro di Barcellona, si viene accolti in un’atmosfera minimale ed elegantissima, spazi ampi illuminati per esaltare i dettagli di ciò che è importante: i piatti e i passaggi con cui vengono “conclusi” davanti al cliente spettatore. 

Infatti il ristorante Atempo impreziosisce ogni portata con alcuni dettagli mancanti direttamente al tavolo così che si possa partecipare a ciò che accade in cucina, con una vera linea del tempo che accompagna il piatto dalla sua origine fino al tavolo. 
Si viene accolti con un aperitivo di acqua di Gazpacho “on the rocks” che ricorda il mitico Bloody Mary accompagnato da uno stuzzichino di pomodori grigliati, sardina affumicata e consommé di verdure grigliate, in seguito ostriche all’Andalusa con consommé di funghi e Sherry. Questi due aperitivi sono preparati al bancone sul corridoio dell’entrata, un introduzione al pasto davvero particolare, dopo di che ci si accomoda al tavolo nella sala. 

Si continua con piatti a base di pesce: pane non lievitato di Pincél accompagnato da burro alle nocciole e caviale, un brodo con gamberone previamente conservato sotto sale, un sushi con alga nori tostata e schiuma di alghe. 

Si prosegue con uovo de Gruyere, zuppa di cipolle e vaniglia di Tahiti, poi il merluzzo al vapore di alghe.

In seguito alcune carni con aromi di mandorla ed infine il piccione grigliato con i suoi ravioli, salsa Suzette e funghi.

Passiamo ai dolci: un sorbetto freschissimo al basilico con cetriolo e menta,  lime e pepe di Bataks. Si tratta di un pepe aromatizzato con limone, pompelmo rosa e foglie di mandarino proveniente dall’Indonesia, nord di Sumatra. 

Segue una rivisitazione del tiramisu con una nuvola di gelato al mascarpone, gelato di savoiardi con mandorla e amaretto al caffè. 

Abbinamento con vino

La carta vini di Atempo sarebbe da leggere e studiare alcune ore per poter avere un’idea esatta di quello che si vuole. Io mi son fatta guidare dal cuore e dal sommelier. 
Sono solita a scegliere vini che si accompagnano al territorio dal quale proviene la cucina o per lo meno abbinato alla provenienza degli ingredienti, così da unire i frutti di un certo territorio in un unico #foodpairing

Ero partita con l’intenzione di festeggiare con bollicine poi il menu mi ha ricordato che esistono maestosi vini bianchi della Borgogna così ho scelto un 2017 di Henry Boillot, Chardonnay 100% con sentori di mela e pesca.
Questo Borogogna è perfetto per una degustazione: strutturato ma delicato allo stesso tempo.